Il design secondo Le Corbusier

News - by Redolfi Design

A proposito di Le Corbusier, si potrebbe scrivere un blog intero.
Si tratta di uno degli architetti più illustri del XX secolo.
Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret, nato a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, il 6 ottobre 1887, è l’architetto per eccellenza del XX secolo. Il più studiato, ammirato, criticato, imitato.
Nessuno più di lui è stato in grado di dimostrare l’importanza della committenza per l’architettura e l’urbanistica contemporanea.
Siegfried Giedion, storico dell’architettura, afferma che la funzione storica  che contraddistingue Le Corbusier dagli altri, risiede nel fatto che egli fu contemporaneamente pittore, architetto e poeta. Non stupisce quindi che, seppur non costantemente né intensivamente,  questo “uomo di lettere” (questa la professione dichiarata sul passaporto) si sia interessato al concept dello spazio attrezzato.
È il 1928 quando Le Corbusier debutta come designer, realizzando insieme a Charlotte Perriand una linea completa di mobili destinati a diventare veri e propri classici dell’arredamento. In verità, però, Le Corbusier non parla mai di arredamento, ma di spazio attrezzato oppure di attrezzatura dell’abitazione. L’idea essenziale del suo stile, non a caso, è quella del ritorno all’essenzialità dei mobili attraverso la semplicità il recupero dell’elementare funzionalità del pezzo.
Fra il 1926 e il 1930 sono numerosi gli architetti che sfruttano il tubolare metallico per la realizzazione di mobili; in questa vague si inserisce anche la linea disegnata dallo studio di rue de Sèvres, quella che sarebbe finita ad arredare le ville Church e La Roche. Per la loro linea, Le Corbusier e Charlotte Perriand puntano al rigore assoluto: un mobile deve rispondere a esigenze funzionali oltre che legarsi all’architettura. L’attrezzatura dell’abitazione viene concepita per rispondere funzionalmente alle esigenze, per essere a misura di corpo umano.
Tavolo, sedia, chaise longue, letto, poltrona ritornano all’essenziale; il loro punto di forza è l’estrema semplicità del disegno delle strutture, che sembrano assecondare la biologia dell’essere umano.
Sempre in nome di un assoluto rigore dello spazio, Le Corbusier crea i casiers, i raccoglitori, elementi contenitivi dove riporre oggetti generici, da accostare o sovrapporre in un gioco di incorporamento. Esteticamente ed architettonicamente vi è una corrispondenza con l’architettura purista tipica di Le Corbusier: semplicità delle linee, delle strutture e dei materiali.
In seguito all’esposizione al Salon d’Automne, l’intera linea e i mobili casiers iniziano a essere prodotti dalla Thonet, in serie. In seguito diventeranno veri e propri cult del design d’interni.